QUALSIASI COSA FACCIA LA COMMISSIONE NOBEL, SARA' SEMPRE SBAGLIATA
ora sono criticati perché Malala NON ha ricevuto il Nobel,
di Wolfagang Hansson , Aftonbladet, 11 ottobre 2012
Ancora una volta è ora dell’annuale critica al comitato
norvegese per il Nobel.
Qualunque cosa facciano sarà sempre sbagliata.
Nessuno può opporsi al premio per la pace di quest’anno.
Invece ci sono molti indignati dal fatto che una certa persona NON ha ricevuto
il premio.
Raramente qualcuno è stato così favorito nei pronostici come
la pakistana Malala Yousafzai, che divenne famosa a livello mondiale dopo
essere stata colpita in testa sulla strada per la scuola. Miracolosamente
sopravvissuta, ha continuato la sua battaglia per permettere alle ragazze di
andare a scuola.
Una prova di grande coraggio e un modello per le ragazze di
tutto il mondo.
Le quote nelle agenzie di gioco erano così basse che un centone
scommesso su Malala come vincitrice del premio, non avrebbe dato indietro molto
di più di quanto speso.
La sedicenne Malala sembrava la scelta perfetta. A parte i
talebani, in pochi eccepirebbero riguardo al diritto di tutte le ragazze di
andare a scuola.
Rete a porta vuota per la Commissione per il Nobel, per
rendersi per una volta popolare in tutto il mondo.
Hanno sorpreso
Ma come molte volte già accaduto la Commissione Nobel ha sorpreso.
Il premio è andato invece a una, fino a poco tempo fa assolutamente anonima e
quasi sconosciuta, organizzazione: l’OPAC (Organizzazione per la proibizione
delle armi chimiche).
Scelta a cui è difficile essere contrari. Alfred Nobel
dichiara nel suo testamento il disarmo come criterio per assegnare il premio per
la Pace. Liberare il mondo dalle armi chimiche è un’azione particolarmente valida.
Ora è estremamente attuale da quando l’OPAC ha avuto il compito di distruggere le
armi chimiche in Siria.
Sono già riusciti a iniziare, ma non finiranno prima della
prossima estate.
L’OPAC avrebbe difficilmente ottenuto il premio se non fosse
stato per la Siria, ma ha lavorato dietro le quinte dal 1997 e distrutto le
armi chimiche in paesi come India e Albania.
Sicuramente la Commissione Nobel pensava che la scelta dell’OPAC
sarebbe stata del tutto condivisa. Una chance per prendere respiro dopo molti
anni di critica feroce contro i vincitori (Obama) o dai paesi da cui si sentiva
presa di mira (Cina)
Suscita emozioni
Ma quando la Commissione Nobel decide ci sono sempre discussioni.
La questione è se ciò dipende dal politico norvegese che
siede in commissione o se è il premio stesso che suscita tante sensazioni.
Il Premio per la Pace è il premio migliore che si possa
ottenere.
Normalmente la maggior parte di noi non sta a pensare molto
alle questioni vitali del pianeta, al disarmo, alle minacce climatiche, alla
guerra e ai conflitti. O a tutte le persone che ogni giorno fanno sforzi
ammirevoli e coraggiosi per rendere il mondo migliore. Ma quando un vincitore
viene scelto, tutti sono improvvisamente impegnati o hanno un’opinione.
Opinioni molto diverse.
La scelta dell’OPAC della Commissione Nobel non significa
che non si pensi a Malala o al medico congolese Mukwege che aiuta le donne
violentate o a Claudia Paz y Paz,
Pubblico Ministero in Guatemala
che persegue i responsabili del genocidio del paese, dando un contributo
notevole.
Invece di lamentarci per la scelta della Commissione Nobel,
forse dovremmo essere contenti che ci siano molti vincitori meritevoli fra cui
distribuire il premio.
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