venerdì 11 ottobre 2013

Opinionista svedese sul Nobel per la Pace: perché è giusto che l'abbia ricevuto l'OPAC


QUALSIASI COSA FACCIA LA COMMISSIONE NOBEL, SARA' SEMPRE SBAGLIATA
ora sono criticati perché Malala NON ha ricevuto il Nobel,

di Wolfagang Hansson , Aftonbladet, 11 ottobre 2012

Ancora una volta è ora dell’annuale critica al comitato norvegese per il Nobel.
Qualunque cosa facciano sarà sempre sbagliata.
Nessuno può opporsi al premio per la pace di quest’anno. Invece ci sono molti indignati dal fatto che una certa persona NON ha ricevuto il premio.
Raramente qualcuno è stato così favorito nei pronostici come la pakistana Malala Yousafzai, che divenne famosa a livello mondiale dopo essere stata colpita in testa sulla strada per la scuola. Miracolosamente sopravvissuta, ha continuato la sua battaglia per permettere alle ragazze di andare a scuola.
Una prova di grande coraggio e un modello per le ragazze di tutto il mondo.
Le quote nelle agenzie di gioco erano così basse che un centone scommesso su Malala come vincitrice del premio, non avrebbe dato indietro molto di più di quanto speso.
La sedicenne Malala sembrava la scelta perfetta. A parte i talebani, in pochi eccepirebbero riguardo al diritto di tutte le ragazze di andare a scuola.
Rete a porta vuota per la Commissione per il Nobel, per rendersi per una volta popolare in tutto il mondo.

Hanno sorpreso

Ma come molte volte già accaduto la Commissione Nobel ha sorpreso. Il premio è andato invece a una, fino a poco tempo fa assolutamente anonima e quasi sconosciuta, organizzazione: l’OPAC (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche).
Scelta a cui è difficile essere contrari. Alfred Nobel dichiara nel suo testamento il disarmo come criterio per assegnare il premio per la Pace. Liberare il mondo dalle armi chimiche è un’azione particolarmente valida.
Ora è estremamente attuale da quando  l’OPAC ha avuto il compito di distruggere le armi chimiche in Siria.
Sono già riusciti a iniziare, ma non finiranno prima della prossima estate.
L’OPAC avrebbe difficilmente ottenuto il premio se non fosse stato per la Siria, ma ha lavorato dietro le quinte dal 1997 e distrutto le armi chimiche in paesi come India e Albania.
Sicuramente la Commissione Nobel pensava che la scelta dell’OPAC sarebbe stata del tutto condivisa. Una chance per prendere respiro dopo molti anni di critica feroce contro i vincitori (Obama) o dai paesi da cui si sentiva presa di mira (Cina)

Suscita emozioni

Ma quando la Commissione Nobel decide ci sono sempre discussioni.
La questione è se ciò dipende dal politico norvegese che siede in commissione o se è il premio stesso che suscita tante sensazioni.
Il Premio per la Pace è il premio migliore che si possa ottenere.
Normalmente la maggior parte di noi non sta a pensare molto alle questioni vitali del pianeta, al disarmo, alle minacce climatiche, alla guerra e ai conflitti. O a tutte le persone che ogni giorno fanno sforzi ammirevoli e coraggiosi per rendere il mondo migliore. Ma quando un vincitore viene scelto, tutti sono improvvisamente impegnati o hanno un’opinione. Opinioni molto diverse.
La scelta dell’OPAC della Commissione Nobel non significa che non si pensi a Malala o al medico congolese Mukwege che aiuta le donne violentate o a Claudia Paz y Paz,  Pubblico Ministero  in Guatemala che persegue i responsabili del genocidio del paese, dando un contributo notevole.
Invece di lamentarci per la scelta della Commissione Nobel, forse dovremmo essere contenti che ci siano molti vincitori meritevoli fra cui distribuire il premio.


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