sabato 5 ottobre 2013

Cosa pensano in Svezia di...Berlusconi

IL SUPER- IO BERLUSCONI TENTA DI SALVARSI
di Wolfgang Hansson, Aftonbladet, 1 ottobre 2013
Salvare se stesso o salvare il paese?
Il super-io Silvio Berlusconi  sembra non avere nessun problema a scegliere.
La nuova crisi di governo è interamente il risultato delle sue personali preoccupazioni. La minaccia che Berlusconi potesse avviare una crisi di governo è stata per tutto il tempo incombente sulla coalizione che si è insediata cinque mesi fa.
Davanti alla prospettiva di perdere il suo posto in parlamento ed essere costretto a scontare la pena per reati fiscali, Berlusconi ha deciso di dare il via alla crisi.
Che questo a sua volta rischi di aumentare notevolmente gli interessi del debito pubblico per l’Italia e rilanciare una crisi dell’euro, sembra non preoccupare l’eccentrico miliardario italiano. Ha i suoi guai per la testa.
Dopo due decenni di conflitto con la giustizia italiana, sembra che l’ex primo ministro debba infine scontare la pena per reati fiscali. La sentenza contro di lui è diventata definitiva.
Venerdì è previsto che il Parlamento italiano decida  se far perdere a Berlusconi il suo seggio in Senato. Prima ha avuto alcune settimane per scegliere se scontare la pena a casa, con la cavigliera elettronica, oppure facendo servizio sociale.
Berlusconi sostiene di aver consentito ai suoi cinque ministri nel governo di dimettersi in caso in cui l’IVA fosse aumentata del 1%.  Ma anche per molti del suo stesso partito è chiaro che egli agisca esclusivamente per i suoi interessi personali.
Berlusconi chiede nuove elezioni il più presto possibile, anche se l’elettorato italiano è stato chiamato alle urne non più tardi di febbraio.  Berlusconi semplicemente spera che gli elettori votino per la sua Forza Italia, di ottenere il mandato per instaurare il prossimo governo, e che questo lo salvi dall’ignominia di dover scontare la sua pena.
Ciò che l’Italia ha meno bisogno di tutto sono le elezioni.
L’irresponsabilità di Berlusconi , nella situazione attuale, può misurarsi solo con quella dei repubblicani alla Camera dei Rappresentanti americana, che per ragioni ideologiche bloccano il governo statunitense. L’Italia si trova in mezzo a un processo doloroso dove l’economia deve essere riformata.  Tutti i segni che questo lavoro di riforma si sia interrotto o sia paralizzato si interpretano dal mercato, dove l’Italia sta nuovamente precipitando. Dunque si alzano gli interessi che il paese è costretto a pagare per i prestiti. Se i tassi di interesse salgono sopra un certo livello il paese non riesce a pagare, e ha bisogno in questo caso di aiuti da parte di altri paesi UE, come in precedenza è successo a Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna.
Il problema è che l’Italia è l’UE: la terza economia più grande.
Non ci sono ancora grandi ammortizzatori  nell’UE  sufficienti a salvare un’economia del genere.
Ora il premier Enrico Letta spera che un numero sufficiente dei parlamentari di Berlusconi metta il bene del paese prima di Berlusconi. Letta ha intenzione di chiedere il voto di fiducia prima di mercoledì. Dovrà ottenere il sostegno per continuare a governare nonostante il sabotaggio di Berlusconi. A perderlo c’ è il rischio di nuove, imminenti elezioni.
Per Berlusconi i problemi  continuano in ogni caso. Il reato fiscale è solo il primo di molti. Rischia ulteriori condanne per aver avuto rapporti sessuali con una minorenne e per aver tentato di influenzare la giustizia. La questione è se il veterano ferito sia sul viale del tramonto.
Un’indicazione la avremo dal voto di fiducia. Quanti dei parlamentari di Berlusconi voteranno contro di lui e per il governo?

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