giovedì 24 ottobre 2013

La malattia dei morti viventi

Come sarà essere morti? Che sensazione ti da morire? Queste sono solo due delle tante domande che nella nostra vita, in quei momenti in cui steso a letto hai il "minuto esistenziale" e il cervello si perde nelle domande più assurde, ci poniamo. Io mi son sempre immaginata mezza smangiucchiata dai bachi e in putrefazione (si, son ottimista lo ammetto), ma mai capace di camminare e interagire anche da morta.
Se dovessi arrivare a farlo, anche sotto effetto della droga zombie che tanto andava di moda negli Stati Uniti lo scorso anno, abbattetemi! Purtroppo (o per fortuna a seconda dei punti di vista, loro le risposte esistenziali sulla morte già le hanno) c'è chi ci convive con questa situazione, tanto di cappello. Alla fine non sai mai quando è il tuo vero ultimo istante con i tuoi cari, quando è l'ora di sparare la tua ultima min*hiata con gli amici, insomma...quando saluti definitivamente la curva. È come se qualcuno gridasse "al lupo" ogni volta, ma poi quando è quella buona non ti rendi conto e non lo sai. Brutto. Decisamente brutto e triste.

V.

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Malattia misteriosa: pensi di essere morto
Un attimo prima sei vivo e quello dopo sei morto, o almeno credi di esserlo

di Bo Noström Weile, Metroexpress, 24 ottobre 2013

La sindrome di Cotards, chiamata più comunemente "la malattia degli zombie", è un terribile fardello. È un'illusione che da un momento all'altro ti fa credere di essere morto, nonostante ci si continui a muovere.

"È molto strano, le persone scoprono improvvisamente di essere morte. Non vedono alcun motivo per il quale debbano mangiare o lavarsi i denti, dato che sono morti" dice Anders Helldén, come farmacologo all'ospedale universitario Karolinska di Solna, a nord di Soccolma.

Insieme al suo collega Thomas Linden, neuropsichiatra presso l'ospedale universitario Sahlgrenska, hanno scoperto che le persone che assumono aciclovir (il principio attivo della medicina per l'herpes) contro l'insufficienza renale, in casi eccezionali possono contrarie la sindrome di Cotards.

Quando i pazienti vanno in dialisi, un procedimento per eliminare i rifiuti e i liquidi in eccesso dal sangue quando i reni non riescono a farlo, scompaiono nel loro delirio.
La malattia prende il nome da Jules. Cotard, un neurologo francese vissuto fra il 1840 e il 1889.

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