L'uso di cannabis aumenta il rischio di sviluppare la schizofrenia
Liza Törnblom, Dagens Nyheter, 06 dicembre 2013
Fumare cannabis aumenta il rischio di varie malattie e
lesioni mentali e fisiche, sia durante che dopo l’assunzione. L’uso
a lungo termine di cannabis può anche condurre a psicosi croniche e aumenta il
rischio di sviluppare la schizofrenia.
“Cannabis” è un termine generico per varie droghe derivate
dalle piante di canapa; la marijuana è parte della pianta che viene essiccata e
macinata, l’hashish è la resina della canapa essiccata, e l’olio di hashish è
un liquido vischioso che viene estratto dalla canapa.
Il modo più comune per assumere cannabis è fumarla. Oltre alle
malattie polmonari che il fumo può causare, così la cannabis può colpire anche
la psiche.
Le aree del cervello che sono colpite dal principio attivo
della cannabis, THC, sono quelle che governano la capacità analitica, il
processo decisionale e il controllo sul proprio comportamento. A breve
termine,e durante l’intossicazione da cannabis, possono diminuire nettamente la
capacità di pensiero, il controllo degli impulsi e l’equilibrio.
I cannabinoidi presenti nella cannabis colpiscono i
neurotrasmettitori del cervello. Sin dai tempi antichi si è scoperto che possono
suscitare allucinazioni vivide.
Alcune delle esperienze possono risultare anche molto
angoscianti e si possono avere pesanti attacchi di panico o disturbi di panico.
Possono anche causare psicosi, dice Peter Allebeck, professore di medicina sociale
al Karolinska Institutet.
In alcuni gli effetti della cannabis possono diventare durevoli,
o addirittura permanenti. Un effetto comune del consumo di cannabis è ciò che
in passato veniva chiamato sindrome demotivazionale, in cui la persona diventa
passiva e ritirata, e ciò a sua volta può ripercuotersi nelle prestazioni
scolastiche o lavorative.
Una scoperta abbastanza recente ha mostrato che le capacità
cognitive possono ridursi. La cognizione si basa sulla funzionalità dell’intelligenza,
è possibile che un indebolimento dell’intelligenza possa causare un’ indebolimento
di altre funzioni.
Uno studio nazionale su delle reclute condotto tra il 1969 e
il 1970 su 50.000 coscritti 18enni ha documentato lo stato di salute e l’uso di
droghe. Peter Allebeck ha seguito lo stesso gruppo in diversi studi da allora.
Attraverso questa documentazione a lungo termine ha potuto constatare gli
effetti di un uso prolungato di cannabis.
-Ciò che ho visto è che può contribuire al rischio di
psicosi a lungo termine e schizofrenia, assieme ad altri fattori di rischio. I
giovani sono più sensibili. Si può vedere anche che negli stati degli Usa dove
è legalizzata la cannabis, la vendita ai giovani è proibita- dice Peter
Allebeck
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