Erano anni che aspettavo di avere di nuovo l'occasione di vedere i suoi quadri e le sue fotografie. L'ultima volta fu a Roma qualche anno fa, anche se allora rimasi un po' delusa per non aver trovato alla mostra la versione che preferisco dell'opera "Il vampiro".
La sua opera più famosa è "L'urlo", parte del ciclo "Il fregio della vita", oggetto qualche anno fa di un furto e poi magicamente ritrovato.
Dai suoi diari traspare una completa disillusione e un uomo amareggiato dalla vita e segnato profondamente, così tanto da avere sovente attacchi di panico (uno dei quali ci ha regalato l'opera sopra menzionata). I suoi quadri sembrano un po' come lui: ruvidi, vissuti, imperfetti, tristi. Una curiosità che ancora oggi si racconta è che Edvard ponesse le sue opere per lungo tempo all'esterno, così che le intemperie facessero il loro lavoro e rendessero l'opera più "resistente".
Fotografo appassionato nel quale lo ritroviamo spesso soggetto nel suo studio.
A Palazzo Ducale di Genova dal 6 novembre al 27 aprile 2014 ci sarà una mostra dedicata a lui e il suo lavoro, oltre 120 opere che ci raccontano la sua vita. Tutto questo nell'anniversario del 150esimo anno dalla sua nascita.
La Norvegia ci ha donato questo genio, e io non vedo l'ora di assistere alla mostra, incrociando le dita e sperando di trovare la mia opera preferita.
V.
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